Bernard guardò Tessa e rise col suo solito modo di fare, da Guascone e scanzonato.
“Oh, per la prima volta vedo quasi un sentimento, no, una sensazione d'affetto verso di me.” Disse sorridendo. “Temete che vada a combattere e mi succeda qualcosa?” Rise di nuovo. “No, forse avete solo paura di restare da sola. Beh, potrei quasi essere tentato di andare ad arruolarmi. Magari un po' mi penserete, forse con astio ed augurandomi di essere accoppato.” Divertito. “Massì, forse ne vale davvero la pena...” facendosi di colpo serio “... non mi sto burlando di voi... no, non lo sto facendo... l'Amore non fa per voi... a volte mi chiedo di questo nome che mi avete dato, sapete? Bernard... a volte vorrei fosse appartenuto ad uomo... un uomo che avete amato... almeno avrei un rivale, qualcuno da odiare, un fantasma da scacciare dal vostro cuore...” avvicinandosi a lei ed afferrandola per le braccia “... tutto sarebbe meglio della freddezza e dell'indifferenza che avete negli occhi... e se partissi davvero? Se andassi ad arruolarmi? Ad un soldato non si nega nulla, vero? Neanche un bacio...” e con gesto improvviso la strinse a sé e la baciò.
La bacio con ardore, slancio, trasporto.
Fu un bacio appassionato, di fuoco.
Con le labbra di lui che cercavano, che bramavano quelle di lei.
Un bacio in un'abbraccio stretto, quasi avesse paura di essere respinto da lei.
E la baciò a lungo, con le sue labbra che assaporavano quelle tanto desiderate di lei.
Un bacio che sembrò annientare tutto il resto.
Tutto il mondo.
Un mondo che pareva crollare attorno a loro.