Il vescovo ascoltò con attenzione ogni parola di Altea, restando poi alcuni istanti a riflettere.
“So del caos che si è scatenato” disse infine “ma ignoravo di questo duello. E' un atto arbitrario da parte di lord Gvineth, poiché egli aveva l'obbligo di portare a me la lettera ed attendere poi il mio giudizio.” Scosse il capo. “La vostra proposta, milay, purtroppo non è attuabile. Anche se io vi dessi il mio appoggio, i baroni, immagino adesso propensi ad accettare Gvineth come nuovo duca, essendo il parente più vicino in linea di sangue all'Austero, rigetterebbero la vostra proposta, in quanto non siete affiancata da un Taddeide. Abbiamo solo una possibilità, sebbene remota.” E si sedette a scrivere su un foglio bianco. “Ecco...” dando poi il foglio ad Altea, dopo aver impresso su di esso il sigillo vescovile “... in questa lettera io impongo di cessare la contesa tra i due sfidanti ed ordino loro di presentarsi a me e rimettersi al mio giudizio. Prendete e correte sul luogo del duello. Sperando che non sia troppo tardi. Ma dubito che a quest'ora non sia già terminato...”
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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