E nell'attesa di Velven, alla fine Gwen cadde addormentata.
Era in una vasta stanza, piena di grandi vetrate e larghi raggi di Sole entravano ad illuminare quell'ambiente.
Dalle finestre si potevano vedere i giardini e nel guardare in basso Gwen si accorse che in mezzo ai fiori c'era lo spaventapasseri.
“Il ciondolo è a forma di cuore...” disse uno dei bambini che giocavano nel giardino attorno allo spaventapasseri.
“Si, è un pegno d'amore.” Fece un altro di quei bambini.
Ad un tratto la porta della stanza si aprì ed entrò una donna grassa ed anziana.
A fatica raggiunse una delle sfarzose poltrone foderate e si lasciò cadere pesantemente su di essa.
“Ah, ragazza...” rivolta a Gwen “... passami un po' di quella limonata sul tavolino... ho fatto una fatica del diavolo a salire le scale ed ora ho il fiatone... fortuna che non fa caldo fuori o a quest'ora sarei tutta sudata...” rise “... e tu che fai qui? Cerchi la Dama del Lagno ho saputo, vero? Beh, dovrai andarci da sola, poiché il tuo amico spaventapasseri non potrà muoversi più...” e le mostrò il ciondolo a forma di cuore, per poi ridere ancora più forte con una voce che divenne stridula e grottesca.
Gwen si svegliò di colpo a causa di quell'incubo.
Era notte fonda e di Velven neanche l'ombra.
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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