Discussione: Enigmi a Camelot
Visualizza messaggio singolo
Vecchio 22-04-2015, 02.20.57   #2037
Guisgard
Cavaliere della Tavola Rotonda
 
L'avatar di Guisgard
Cavaliere della tavola rotonda
Registrazione: 04-06-2008
Residenza: Dalla terra più nobile che sorge sotto il cielo
Messaggi: 51,904
Guisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare bene
Un degno cavaliere, per essere definito tale, deve possedere alcune caratteristiche.
Come l'essere cortese, di animo nobile, coraggioso, abile con la spada, votato al sacrificio, oltre che nemico di draghi, orchi, marrani ed eretici.
Deve poi possedere una naturale e spiccata propensione all'avventura (rigorosamente con l'A maiuscola), essere sensibile al richiamo di nobili dame in perenne pericolo (ma non solo nobili!), dotato di fascino romanzesco e vantare una chiara preferenza da parte di messer Amore.
Ma tutto ciò non avrebbe valore se il suddetto cavaliere non potesse vantare la capacità di rispettare sempre le promesse fatte.
E siccome il sottoscritto è il Primo fra tutti i cavalieri non può certo dimenticare la parola data.
Come allora ricorderete, dopo l'ultimo enigma postato, al mio impegno di un premio per il vincitore, la nostra lady Clio, risolvendo l'arcano, finì per meritare quanto da me promesso.
Ed eccomi dunque pronto a mantenere la parola data


Università Cattolica di Afragolignone.

“Dunque...” disse il professore agli studenti radunati nell'aula “... per il nostro corso di Metodologia delle discipline classiche teatrali oggi prenderemo spunto da un filone molto fertile, fonte di ispirazione per molti grandi drammaturghi del passato. Sto parlando dell'inquietante e misteriosa saga della Gioia dei Taddei.” Prendendo un testo, per poi aprirlo. “Al terzo capitolo troverete un interessante saggio di un noto filologo su come la Gioia abbia influenzato i costumi e le tradizioni Capomazdesi, arrivando, naturalmente, a riflettersi nelle arti, compreso il teatro. Per questo noi prenderemo spunto da questa antica saga per ideare una nuova opera che alcuni attori professionisti porteranno poi in scena.”
Ma durante la lezione, qualche banco più in là, qualcuno preferiva fare altro, vagando con la mente lontano dall'aula.
Un giovane infatti disegnava qualcosa sulla copertina bianca del suo libro.
“Immagino tu non stia prendendo appunti, vero?” La studentessa bionda dietro di lui.
“Io?” Voltandosi lui. “Perchè, scusa?”
“Perchè non mi sembra che il prof stia parlando di fiori.” Sorridendo lei. “Ed a giudicare dal disegno quello mi sembra proprio un fiore. Ah, complimenti, ottima mano.”
“Il prof non capisce nulla...” tornando a disegnare lui.
“Oh, che modesto.” Fece lei. “E lasciami indovinare, ne? Tu invece sei un esperto, ma che dico, un guru del teatro, vero?”
“Si, brava.” Annuendo lui, mentre ricalcava il suo disegno.
“Allora mi sono persa qualcosa...” sarcastica lei “... perchè è lui a spiegare dalla cattedra, mentre tu sei qui a disegnare dietro un libro?”
“Tu però sei qui a parlare con me, invece che prestare attenzione a ciò che dice lui.” Girandosi lui e facendole l'occhiolino.
“Solo perchè mi incuriosiva il tuo disegno...” con una smorfia la studentessa.
“Vedi?” Sorridendo lui. “Il mio disegno vale più della noiosa lezione del prof.”
Lei allora tornò a guardare il prof che spiegava, fingendo di prestare attenzione alla lezione.
“Basta chiederlo, comunque...” mormorò lui.
“Chiedere cosa?” Guardandolo lei.
“Del mio disegno...”
“E' un fiore, no?”
“No.” Rispose lui. “Non solo.”
“E cos'è?”
“Magari è la lezione di oggi.” Svelò lui. “Almeno come dovrebbe essere.”
“Che sciocchezza.” Ridendo piano lei.
“Però funziona...”
“Cosa?”
“Il mio disegno, no?”
“Perchè?”
“Perchè sta facendo il suo dovere.” Annuì lui. “Ti ho detto che non è un fiore. Anzi, un semplice fiore...”
“Quale dovere?”
“Farti interessare a me, invece che seguire questa lezione.” Ammiccando lui.
“Fai sempre così?” Lei a lui.
“Così come?”
“Tentando questi approcci da piacione di serie B?”
“Esistono piacioni di serie B?” Stupito lui. “Non lo sapevo. Per me sono tutti stupidi.”
Lei smise di rispondere, ritornando a prestare attenzione al prof.
“Eh, peccato...” sempre sottovoce lui “... volevo svelarti un segreto...”
Lei continuava a non rispondere.
“Riguardava la lezione di oggi, il mio disegno e forse altro...” continuò lui “... tipo... qual'è il tuo nome?”
Lei ormai non rispondeva più.
“Eh, forse dovrò chiederlo al mio Fiore...” sottovoce lui “... è magico, farà in modo che io lo sappia... magari prima che io lasci questo posto...”
“Signor Guisgard!” All'improvviso il prof.
Lo studente si alzò in piedi.
“Vedo che ha preferito chiacchierare per tutto il tempo.” Il prof a lui. “Immagino che sia colpa della lezione. Magari troppo poco interessante per lei, vero?”
“Oh, affatto, professore.” Disse lo studente. “Solo inesatta. Anzi, incompleta, ad essere sinceri.”
In aula si alzò un brusio divertito.
“Ma davvero?” Fissandolo il prof. “E ci dica, in cosa vede incompleta la lezione di oggi?”
“Beh, lei parla della Gioia dei Taddei” spiegò lo studente “senza però citare la chiave di quell'epopea. Ossia il Fiore Azzurro.”
Ed istintivamente la studentessa guardò di nuovo il disegno sul libro.
“Senza il Fiore Azzurro nessuna storia può parlare davvero della Gioia dei Taddei.” Aggiunse lui.
“Ed immagino lei sia in grado di scrivere una storia degna.” Il professore.
“Si, certo.” Sicuro di sé lo studente.
“Naturale.” Scuotendo il capo il professore.
“Smettila, sciocco.” Mormorò lei alle sue spalle. “Così ti farai cacciare dal corso.”
“Ebbene, questo capolavoro?” Ironico il docente.
“Non mi occorre molto...” lo studente “... mi basta un eroe, naturalmente perseguitato dalla Gioia dei Taddei, la bella di turno per cui tentare di ribellarsi alla maledizione e naturalmente il Fiore Azzurro da trovare. Al momento mi manca solo il nome di lei...”
“Nel frattempo che qualche musa le ispiri il suo capolavoro...” con aria saccente il professore “... cosa ne dice di dimostrare questa sua sicurezza anche col test del nostro seminario? C'era un enigma da risolvere... avanti, ci mostri la sua abilità, visto che ostenta tanta fiducia in se stesso...”
Ed il professore cominciò a leggere:

“All'ingresso del maniero vi era un grande portale in bronzo, sul quale vi erano impresse tre lastre, ciascuna contenente un'immagine...

La prima mostra Re Artù seduto in mezzo ai suoi cavalieri.
La seconda Adamo accanto ad Eva nell'atto di raccogliere una foglia per coprire la sua nudità.
La terza invece raffigura Pandora col suo mitico vaso.
La quarta infine raffigura Paride che dona la Mela d'Oro ad Afrodite, in cambio dell'Amore di Elena.

Ciascuna di queste lastre contiene un particolare che la lega alle altre, tranne una.
Quali sono i tre particolari, ciascuno in altrettante lastre, legati fra sé e quale di conseguenza è l'intruso delle quattro?”

Scese il silenzio nell'aula.
“Allora?” Ancora il professore. “Ci rivela la soluzione, signor Guisgard?”
Lui sorrise, si voltò indietro a guardare per un momento la bella studentessa bionda e poi tornò a fissare il professore.
E naturalmente risolse l'arcano tra lo stupore e l'ammirazione generale.
Un attimo dopo terminò l'ora di corso.
“Lei è stato fortunato oggi, signor Guisgard.” Seccato il professore. “Si, oggi è stato fortunato.”
E mentre tutti uscivano dall'aula, la studentessa si avvicinò allo studente.
“Clio...” sussurrò piano al suo orecchio “... il mio nome è Clio... fanne buon uso...” sorrise ed uscì, lasciando lo studente fermo a guardarla mentre andava via.

E voi, dame e cavalieri di Camelot, sapete risolvere anche voi l'arcano di oggi?”
__________________
AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
Guisgard non è connesso   Rispondi citando