Il Giuramento dei Trenta Denari
La campagna cominciava a liberarsi dalle ombre della notte, che a poco a poco si ritiravano verso un mondo lontano e sconosciuto.
Un mondo però oscuro, che aveva cominciato ad invadere il nostro con il suo eco di paura e morte.
L'odore di sangue era ancora forte ed una sinistra inquietudine, un opprimente angoscia pareva stringere, attanagliare gli animi dei funzionari di polizia che stavano scortando il militare sul luogo dell'ennesimo delitto.
“La vittima...” disse il militare, coprendosi il viso col bavero alto del suon mantello, forse per ripararsi dal fetore che invadeva l'aria di quel cupo mattino “... chi era?”
“Stavolta un bambino...” rispose il funzionario di polizia, con i suoi lunghi baffi e l'aria assonnata, o forse solo turbata ed impotente.
“E' la prima volta?”
“Cosa?” Fissandolo il funzionario.
“Avete detto stavolta...” mormorò il militare “... dunque presumo sia il primo bambino...”
“Nortier...” chiamando uno dei suoi uomini il funzionario “... la lista...”
L'uomo diede allora un foglio al funzionario.
“No, è il ventiduesimo bambino...” leggendo questi “... l'ultimo ad essere ritrovato prima di questo risale ad un mese e mezzo fa...”
Il militare si chinò sul corpicino del piccolo e ne osservò il collo lacerato.
“Uccisi tutti allo stesso modo...” fece il funzionario “... che siano stati uomini, oppure donne o bambini... sgozzati... la bestia li assale e li uccide tranciando loro la giugulare...”
“Avete trovato orme in giro?” Chiese il militare, segnando sulla fronte del piccolo tre volte il Segno della Croce.
“No, signore.”
“Qualcuno dei testimoni ha intravisto un qualche animale?”
“Niente di niente...” scuotendo il capo il funzionario.
“Allora come fate a dire che si tratta di un animale?” Guardandolo il militare.
“Beh, ecco...” mormorò il funzionario “... mi sembra ovvio... sono tutti sgozzati... non penserete certo di andare dietro alle fandonie che racconta la gente, riguardo a vampiri o simili?”
“In linea teorica” alzandosi il militare “abbiamo più possibilità che si tratti di un essere mostruoso che non di un animale...”
“Come sarebbe a dire?” Stupito il funzionario.
“O un assassino...”
“Assassino?” Ripetè il funzionario.
“Esistono pugnali particolari...” spiegò il militare “... dalla lama molto caratteristica che vidi tempo fa, durante un viaggio in Oriente... ebbene la loro lama permette di entrare e tagliare, per poi estrarre e lacerare... dando un risultato molto simile al morso di un animale... e poi, come se non bastasse, gli animali non scelgono le prede in maniera così chirurgica...”
“Cosa intendete dire?” Domandò il funzionario.
“Mi riferisco al fatto che le vittime, siano esse uomini, donne o bambini, sembra frequentassero o avessero a che fare tutte con monasteri, chiese ed orfanotrofi...” il militare.
“Sarà stato un caso...” il funzionario di polizia “... dopotutto monasteri e chiese spesso sorgono in luoghi isolati o subito fuori borghi, villaggi e città.”
“Rinfrescatemi la memoria sul numero delle vittime, per favore...” guardandosi intorno il militare, come a voler indagare sul tipo di territorio.
“Centoventi vittime, signore.” Disse uno degli uomini al seguito del funzionario.
“Non c'è che dire...” voltandosi il militare verso il funzionario “... un bel numero di coincidenze...”
Ed intorno a loro un basso sibilo si alzò tra la vegetazione, come se il vento desse voce al lamento di quella terra intrisa di sangue innocente.