e di qual bellezza gioisce l' anima con frenesia...
l'anima rapita da mille tormenti di un tempo meschino, frenetico e beffardo,
lasciata ad asciugare al sole come acciuga con il pallone trafitta dal dardo,
mentre fluttuante e meravigliosa nel silenzio estenuante della Moderna,
come gli amanti di Gradara si unisce al vortce nell'altalena della lanterna,
che illumina il viso consunto dagli elementi d'oriente dove nasce il cardo,
oggi, che nella gioia della vostra Veronica, ancora canta quel Bardo...
Taliesin, il Bardo
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"Io mi dico è stato meglio lasciarci, che non esserci mai incontrati." (Giugno '73 - Faber)
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