Giunto ad Animos, Parsifal fu subito coinvolto nelle faccende di quella città miserabile.
Poco dopo sul palco adibito per l'esecuzione furono fatti salire due giovani, un ragazzo ed una ragazza, seguiti dal boia munito di scure.
Un altro individuo, ben vestito, li raggiunse.
“Ecla e Maios...” disse ai due giovani, dopo aver srotolato una pergamena “... confessate voi di esservi sposati segretamente presso un sacerdote clandestino? E di aver giurato reciproca fedeltà?”
“Si.” Risposero i due innamorati.
“Allora, davanti alla vostra trasgressioni delle leggi che vietano matrimoni definitivi ed esclusivi, siete condannati a morte. La sentenza avverrà all'istante. Avete un ultimo desiderio?”
“Si...” disse Ecla “... vorrei baciarlo un'ultima volta...”
“E sia.” Annuì l'uomo.
La ragazza allora si avvicinò al suo amato e lo baciò con passione, davanti alla folla divertita che attendeva ansiosa l'esecuzione.
Ma dopo averlo baciato, la ragazza, con uno spillone che teneva celato, trafisse prima lui e poi se stessa.
“Ti amerò sempre...” furono le sue ultime parole all'amato Maios.
I loro corpi caddero senza vita un attimo dopo, mano nella mano, tra la delusione generale per la mancata esecuzione.
E quel gesto d'Amore Vero aveva colto di sorpresa anche Parsifal.