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Vecchio 29-05-2015, 23.36.18   #783
Clio
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Clio sarà presto famosoClio sarà presto famoso
Lessi il copione, con le parole che Syenna rivelava alla luna, quelle parole che rinchiudevano i suoi sentimenti, turbamenti.
E tutti parlavano di lui.
Di quel giovane incontrato nel giardino, Gean.
Chiusi gli occhi, e inspirai profondamente.
Non ero più Clio, la ribelle, il Lupo Nero.
No, ero Syenna adesso.
Non indossavo quell'abito verde che celava le armi, ma una lunga camicia da notte bianca, con una vestaglia di un finissimo azzurro, ben stretta in vita, per proteggermi dal vento fresco della sera.
Non calzavo gli stivaletti neri che nascondevano due pugnali, ma ero scalza.
Perché no, non ero in quel casolare, ma al balcone della mia camera al castello.
Da lì si potevano vedere le mura, e persino la campagna in lontananza, e una luna, meravigliosa e austera che dominava la valle.
Quello che tenevo in mano non era il copione, ma un libro, un romanzo cortese, che però non riuscivo a leggere, perché un'emozione nuova mi attraversava il cuore.
E quando la sentii, allora capì di poter aprire gli occhi.
E tutto prese vita.

Alzai lo sguardo per l'ennesima volta dal libro, con un sorriso strano, restando ad osservare la campagna intorno a me con aria sognante.
"Smettila di distrarti.." mi rimproverai, tornando con gli occhi sul libro.
Ma in quel frangente, nel romanzo, il cavaliere e la dama camminavano in giardino.
"Il giardino.." mormorai, alzando nuovamente lo sguardo davanti a me, quasi potessi vedere il giardino "Lui era in giardino..." quasi senza accorgermene.
"Oh, andiamo.." risi piano, tra me e me, per poi posare il libro su una seggiola.
"Ho capito che non combinerò un bel niente stasera.." mormorai, appoggiandomi al balcone, ad osservare la luna.
Era una luna bellissima, quasi piena, in un cielo con alcune nuvole, che però si tenevano a distanza, quasi sapessero che non dovevano offuscare la sua luce.
Quella luce che mi sembrava così amica, così complice.
La osservavo con un sorriso segreto e inconfessabile.
"Oh, possibile che tu non riesca a pensare ad altro?" mi canzonai, parlando piano.
Ma sapevo che i miei pensieri correvano sempre a lui.
"Nessuno mi ha mai guardato in quel modo.." mormorai, sempre osservando la luna "O forse sono io che me ne accorgo per la prima volta... Eppure c'è qualcosa in lui.." sorrisi di nuovo "Qualcosa di.." sorrisi "Dolce e gentile, sì ma.." sorrisi, a quanto pare non riuscivo a farne a meno "Non lo so.." risi piano.
"Riesci a mettere in fila una frase intera o cosa?" scossi la testa divertita.
Decisamente, non mi era mai capitata una cosa del genere.
"Eppure non riesco a smettere di pensarci..." sorrisi, osservando un punto indefinito davanti a me, quasi stessi osservando il suo volto.
Ed in effetti era così, perché il suo volto, i suoi occhi e il suo sorriso occupavano ormai i miei pensieri.
Iniziai a giocare con una ciocca dei miei capelli, appoggiata a quel balcone, senza dire una parola, con quel sorriso sognante e luminoso stampato perennemente sul viso, e lo sguardo perso nell'immensità davanti a me.
"Penso a quando alzò gli occhi su di me, e incrociai il suo sguardo.." confessai alla luna "Solo per un momento, però, perché lo abbassai immediatamente, come si conviene.. eppure.." sorrisi "Eppure desiderai immediatamente non averlo fatto... così lo cercai di nuovo, quell'incontro silenzioso dei nostri sguardi, e lo trovai lì ad attendermi.." sorrisi, come avevo sorriso allora.
"Chissà, forse il mio sorriso gli diede coraggio...." arrossii appena, rammentando la conversazione che avevo avuto con lui.
E poi sorrisi, perché ormai era impossibile non farlo.
"Mi ha lasciata senza parole.." sospirai, sorridendo "Parlava davvero col cuore.. e io.. io..." esitai, incapace di ammettere anche solo con me stessa il mio turbamento, forse perché non sapevo nemmeno come chiamarlo, dato che era la prima volta che attraversava il mio cuore.
"Spero di rivederlo.." dissi solo, con aria sognante "Non c'è cosa che desideri di più al mondo.." ammisi, alzando gli occhi sulla luna.
Ed era vero, cos'avrei dato per incrociare di nuovo quello sguardo.
E quel sorriso.
"Tu che dici amica mia?" sorridendo "Tornerà domani?" e il mio sorriso si illuminò "Se non mentiva, allora tornerà..." abbassando lo sguardo sul giardino, senza smettere di tormentare quella ciocca di capelli, quasi avesse la risposta alle mie domande "Dici che era sincero?" sospirai "Pensava davvero ciò che ha detto?" per poi sorridere.
Perché infondo al mio cuore conoscevo la risposta a quella domanda.
"No.." sussurrai "Non mentiva... io lo so...." sorridendo ancora "L'ho letto nei suoi occhi..".

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