Icarius non rispose nulla a Clio, se non un leggero sospiro, quasi un gemito.
Come se gli fosse impossibile trattenersi oltre.
Allora chiuse gli occhi e si avvicinò ancor più a lei.
E la baciò.
Le sue labbra calde scivolavano su quelle morbide di lei, accarezzandole, assaporandole, succhiandole, fino a premerle contro la sua bocca, avvolgerle e farle sue.
Un bacio intenso, caldo, lungo appassionato.
Un bacio che incatenò le loro bocche, l'una all'altra.
E mentre la baciava, le mani di Icarius presero a salire su.
Dai fianchi di lei che cingevano, arrivarono sul petto della ragazza, accarezzandolo e stringendo la stoffa del vestito con impeto fra le dita.
Allora Clio fu sul punto di credere che quel vestito stesse per saltar via.
Per essere strappato dalla passione con cui Icarius lo stringeva fra le mani.
Poi, all'improvviso, dei rumori dall'esterno e delle voci.
Quelle degli artisti.
Erano tornati dalla città e si apprestavano ad entrare nel casolare.
La porta si aprì, ma un attimo prima Icarius riuscì a staccarsi da Clio.
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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