Grazie per la Vostra cortese risposta, fra Leone! Difatti già Shakespeare

asserì assai saggiamente che:
"Tu e le tue doti non siete solo cosa tua, / da esaurir te stesso nelle tue virtù, e loro in te. / Il cielo fa con noi come noi con le torce, / che non s'accendono solo per se stesse: / se dalle nostre virtù non irradia luce / tanto varrebbe non averle.
William Shakespeare, Misura per misura, Atto I scena I.
E come parve già d'udir da un cavaliere ormai mutato nel sonno eterno: "Le nostre ossa diverrano polvere, i nostri nomi saranno presto dimenticati e le voci mute per sempre, ma in nostri propositi dureranno in eterno!"
E cosa se non l'esercizio d'una virtù è in grado di eternare per generazioni un proposito altrimenti caduto in oblio?