Elisabeth si tolse di dosso quell'abito sensuale e leggero, che lasciava molto generosamente al suo corpo di tentare chiunque lo vedesse, si lavò e poi indossò un abito più adatto all'occasione.
Lasciò allora la cabina e raggiunse il ponte, dove un'aria fresca e profumata, animata da un deciso vento, accolse la donna.
E ad attenderla vi era Sapien.
“Non siete una mia serva” disse lui “e neanche una governante al mio servizio. Badate di non dimenticarlo. Siete la mia compagna e dunque la signora della mia casa. Posso conoscere il vostro nome?”