Capitolo V: Su le ancore
“Eppure non poteva tornare indietro, poiché non vi è niente di più seducente, di più deludente, di più avvincente della vita sul mare.”
(Joseph Conrad, Lord Jim)
Le immagini della battaglia, il rumore dei colpi, gli scoppi, i sibili, il silenzio...
Clio aprì gli occhi di colpo.
Era in un letto morbido e profumato.
Attorno a lei la stanza era tutta parata di stoffa turca, di un viola delicato ed intessuta a gigli d'oro.
Accanto al letto faceva bella mostra un comò intarsiato su cui brillava una lampada Veneziana di un chiarore lieve e tremolante.
Davanti al letto c'era un ampio divano coperto da stoffa purpurea, sormontato da un trofeo di armi di vario genere e provenienza, tutte con foderi ricchi in madreperla e le impugnature splendenti di pietre esotiche e preziose.
A terra era stesso uno sfarzoso tappeto persiano.
La stanza era semibuia ma Clio si accorse che accanto al letto era adagiato il suo sensuale abito rosso, ben piegato.
E fu allora che si rese conto di essere completamente nuda sotto le lenzuola