“No, neanche io...” disse in un sospiro Elv.
Ma ad un tratto udirono dei rumori.
Poi qualcuno bussò.
“Chi è?” Chiese Elv.
“Sono io...” rispose Gurenbarba “... aprite...”
Elv si alzò, nascose sotto il letto le coperte su cui si era sdraiato ed aprì la porta.
“Dormivate?” Chiese Gurenbarba.
“Da poco ci eravamo coricati...” mormorò Elv.
“Torna pure a letto.” Fece il capitano. “Non voglio certo che tua moglie muoia di freddo.” Ridendo.
Elv annuì ed entrò nel letto con Gwen.
“Ecco, volevo vedervi vicino, piccioncini.” Divertito Gurenbarba.
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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