…e la chiamano Estate
"In quel chiaroscuro di un litorale appassito come la Tua giovinezza fuggita,
tra bidonville medioevali di vicoli malodoranti e anonime casupole da cortile,
tradita nella dignità di Donna nel luccichio di manette scintillanti
al sole di fotografi appollaiati come avvoltoi e falsi amici di celluloide,
come il buon Enzo di seppellita memoria, nell’ultimo istante di Tua vita,
in perfetta solitudine di un passato gloriosamente sepolto nelle ipocrisie,
in punta di piedi sei andata via, lasciando in quel principio di estate bizzarra
il mormorio di benpensanti e la malinconia di coloro che ti hanno amata…
Ciao Laura..."
Taliesin, il Bardo
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"Io mi dico è stato meglio lasciarci, che non esserci mai incontrati." (Giugno '73 - Faber)
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