Sorrisi nel sentir bussare.
Poi alzai gli occhi al cielo a quelle parole.
Andai ad aprire la porta così com'ero.
"Se mi fido di te a tal punto da farti entrare nella mia stanza, o da intrufolarmi nottetempo nella tua, quello che indosso non ha molta importanza, non credi?" Sorridendo.
Stavo per dirgli che avrei saputo difendermi, ma non lo ritenevo così sciocco da saltarmi addosso.
Così non dissi nient'altro, limitandomi ad aprile la porta per farlo entrare e chiuderla dietro di lui.
"Entra pure..." Sorrisi.
Sentii il cuore accelerare, come ogni volta che rimanevamo soli da quel bacio.
Non sapevo come interpretare i miei pensieri, le mie emozioni.
Forse avevo anche paura, paura dell'effetto che aveva su di me, delle emozioni che mi suscitava, diverse da ogni cosa avessi mai provato prima.
Eppure era strano perché non sapevo niente di lui, anche se stranamente non mi importava.
Quando stavo con lui mi sentivo diversa, come se stessi scoprendo una parte di me che non conoscevo.
Era strano, ma emozionante.
"Allora.." Mormorai, avvicinandomi a lui "Vuoi.. Raccontarmi un po' di questo viaggio?" Sorrisi, con gli occhi nei suoi.
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