Clio indossò quella camicia, così sensuale, bianca, leggera e profumata.
Si stese poi sul letto, quasi cullata dal lieve e ritmico mormorio causato dalle vibrazioni delle pareti in legno della sua cabina.
La Divina Misericordia infatti continuava il suo viaggio verso l'estrema punta Occidentale del litorale Flegeese, dove sembrava trovarsi Vacolis.
E mentre cercava di rilassarvi, da fuori, attraverso una finestra socchiusa, giunsero le voci di alcuni dell'equipaggio che stavano sul ponte.
“Questo” disse Hansiner agli altri “è un vecchio libro di Storia dell'Arte, in cui sono raffigurate varie opere ispirate a luoghi leggendari... e tra esse vi è anche qualcosa che parla di Vacolis, sebbene in modo vago.”
“Ossia?” Chiese Palos.
“Un disegno, uno schizzo per meglio dire...” spiegò Hansiner “... sembra descrivere l'aspetto di Vacolis... guardate qui... il tutto è raffigurato come una città dalle alte mura, a metà tra una lieve altura ed una parte scoscesa e declinante, completamente circondata dal mare...”
“E queste sono statue?” Chiese Pepino, indicando il disegno.
“Sono i mitici giganti che proteggono Vacolis...” rivelò Hansiner “... secondo la leggenda essi sono posti in un lago chiamato Mare Morto, dall'ombelico in giù... e negano l'accesso a chiunque voglia oltrepassarlo...”
Ma proprio in quel momento qualcuno bussò alla sua porta.
“Clio, sono io...” disse dall'esterno Icarius.
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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