Sorrisi all'uomo, osservando con un leggero sorriso malinconico lo sguardo che aveva rivolto alla ragazza.
Doveva tenere molto a lei, era fortunata.
Poi annuii.
"Lo so.." dissi soltanto, perché non avevo altre parole per ribattere alle giuste osservazioni dell'uomo.
Ma questo mi rendeva ancora più determinata a trovarlo.
Poteva essere solo, ferito e in pericolo, inghiottito da quella città messa a ferro e fuoco.
Motivo per cui non potevo starmene con le mani in mano, ma dovevo trovarlo e riportarlo al sicuro sulla Divina Misericordia.
E il terrore di arrivare troppo tardi era insopportabile.
Poi però accadde qualcosa.
Corvi!
"Ma cosa diavolo..." esclamai, ma Damasgrada iniziò a vibrare forte e io alzai gli occhi al cielo.
Poi compresi, che i corvi erano usciti da quella nave.
Trasalii.
"Maruania!" esclamai, con rabbia.
Giusto per complicare ancora di più le cose, ora dovevo anche arrivare prima di loro, e non farmi riconoscere, casomai nel frattempo mi avessero identificato come ribelle.
Così calai nuovamente il saio sul viso, ma poi mi resi conto che la gente di Maruania avrebbe colpito un frate ad occhi chiusi, che fossi o meno un ribelle.
Così lo tolsi per lasciarlo in strada, avrei raccattato un cappello o qualcosa del genere.
Così, mi rimisi in cammino, stando ancora più attenta.
Maruania a Vacolis voleva dire una cosa sola: erano lì per noi, dovevano averci seguito, oppure qualcuno doveva avergli indicato la nostra rotta.
Come poteva essere possibile?
Maruania aveva tutte le risorse, molte più di quante si possano immaginare.
Ma l'idea che il mio nemico era lì, mi rese solo più determinata.
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