Clio se ne stava stesa sul letto della sua cabina, con indosso quella meravigliosa camicia da stanza, mentre gli ultimi raggi del giorno ormai morente impreziosivano, con suadenti bagliori, la delicata stoffa che copriva leggera la sua pelle.
Da fuori giungeva la musica dell'ocarina, quasi rivolta al mare ed al vento, con le sue note che volavano via nel cielo, ambasciatore del crepuscolo.
E con la musica Clio udì anche quel canto, che naturalmente invocava il Fiore Azzurro.
Poi una voce.
Di donna.
Era quella di Altea che parlava ad Icarius dal ponte, su cui affacciavano gli alloggi.
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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