Lo ascoltai, incuriosita e affascinata.
Spostavo lo sguardo dai suoi occhi alla bottiglietta, per poi tornare ad osservare il suo viso.
"È un regalo molto prezioso.." sorrisi, voltandomi per posare delicatamente la boccetta sul comodino, ci mancava solo che il mio essere terribilmente maldestra la mandasse in mille pezzi.
"Quando sono entrata nella tua stanza io, ho portato solo una crostata..." sorrisi "Ad ogni modo, grazie.. ne farò tesoro.." con gli occhi nei suoi.
Restai in silenzio per un lungo istante, per poi farmi pensierosa.
"Dunque vediamo.. una principessa o una sacerdotessa, hai detto?" lanciadogli un'occhiata divertita "Beh, la moglie prediletta del sultano?" scossi la testa "Nah, non sembra allettante.. alla preferita preferisco decisamente.. l'Unica.." lanciando un'occhiata alla boccetta preziosa "Oppure una sacerdotessa?" pensierosa "Beh, nell'antichità molte sacerdotesse avevano rispetto e valore per loro stesse, non perché erano la moglie di.. o la figlia di.. la cosa mi piace già di più.." divertita "Peccato che non c'erano sacerdotesse guerriere.." risi, piano.
Ma poi tornai seria e sorrisi.
"Vorrà dire che dovrò avvisarti quando la userò..." sussurrai dolcemente, avvicinandomi appena "Così potrai dirmi se si sposa bene con la mia pelle..." senza distogliere mai lo sguardo dai suoi occhi illuminati dalla pallida luna.
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