Gli sorrisi.
"Da questo faccina innocente deduco che per te sia normale tenere la mano di una donna nella destra, e il braccio di un'altra nella sinistra.." Sospirai, scuotendo la testa divertita "Sei senza speranza..." Sorridendo.
Era inutile che me la prendessi, dopotutto, evidentemente per lui era normale comportarsi così.
Poi annuii.
"Perfetto, sarò pronta in un attimo.." Sorridendo.
Raggiunsi la mia stanza e sorrisi, richiudendo la porta dietro di me.
Non avevo tempo di ripensare a quella notte, anche se mi sembrava che l'intera stanza volesse ricordarmelo.
Dal mio abito nero che pendeva dal paravento, alla preziosa boccetta sul comodino.
Mi accorsi sono in quel momento di non aver nemmeno sentito il profumo.
E se non mi piacesse? Pensai, titubante.
Poi aprii piano la boccetta, e il celestiale profumo di quella preziosa essenza mi circondò.
Era davvero qualcosa di indescrivibile.
Così la richiusi e mi diressi all'armadio.
Indossai un comodo abito blu, dal corpetto attillato ma
scivolato sui fianchi, con la scollatura quadrata, impreziosita da un piccolo fiocchetto.
Presi la mia fedele Damasgrada, e tornai sul ponte.
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