Dacey udì quella voce che la chiamava.
Era da sola in quella stanza, seduta su quei cuscini con le gambe pesanti e la testa che girava vagamente.
Ma doveva sforzarsi.
Doveva muoversi, farsi sentire.
Icarius era nel lungo corridoio, sul quale si affacciavano innumerevoli porte.
Continuava a chiamarla, sperando che dietro ad una di essa potesse esserci lei.
“Dacey...” disse ancora “... Dacey, mi senti?”
Ma senza un cenno della ragazza era come cercare un ago in un pagliaio.
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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