Vengor sorrise quasi con noncuranza a quelle parole di Clio.
“Questo palazzo” disse “è molto antico e come in tutti i luoghi di remota memoria la fantasia non tarda a mettere su radici. Tradizioni e illusioni si fondono allora, generando inevitabilmente leggende. Le murature di questa dimora sono consumate dal Tempo e dall'umidità e come tutte le vecchie costruzioni spifferi e scricchiolii sono normali.
Capita allora che il vento ed il silenzio circostante li muti in qualcosa di indefinito, che stimola l'immaginazione e la superstizione della gente. Ma voi siete una ragazza troppo intelligente per credere a stupidaggini simili, no?” Annuì, per poi porgerle la mano. “Ve lo farò visitare, ma essendo vecchio preferisco tenervi per mano... non vorrei che qualche trave cascasse all'improvviso...”
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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