“Spettacoli di vario tipo...” disse Vengor, avviandosi con Clio verso il portone del palazzo “... dalle commedie, alle tragedie, dalle opere pastorali alle pantomime.”
Attraversarono il portone ed una strana sensazione giunse nel cuore della ribelle.
Si sentì avvilita, ansiosa e malinconica di colpo.
L'umidità colava in infinite goccioline dai muri, quasi fossero lacrime, rendendo quel luogo avvolto da una sfuggente inquietudine.
Arrivarono in un ampio androne, dove c'erano piccoli mortai consumati dalla ruggine come unico arredo e qui videro un vecchio addormentato su una seggiola.
“E' il custode.” Mormorò Vengor. “Norcier!” Lo chiamò e quello subito si svegliò.
“Signore...” alzandosi in piedi.
“Io e madama visiteremo il Polverificio.” Fissandolo il cavaliere con sguardo duro.
“Visitare?” Stupito il custode.
“Si.” Annuì Vengor.
“Certo, signore...” Norcier “... avete diverse ore di luce ancora...”
“Lo so.” A lui Vengor.
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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