Il gruppo lasciò la locanda e si diresse verso il polverificio.
Come un gigante addormentato fissava guardingo l'intera città, nascosto in quel suo alone nebbioso che ne alterava le fattezze.
Apparve così prima come un austero bastione usato come prigione, poi come rocca di antiche vestigia, infine come un qualcosa di indefinito e vago, ma terribilmente inquietante.
“A quest'ora” disse Icarius “vi sono guardiani?”
“No, il custode, come tutti, ha paura del fantasma.” Mormorò Zafirya.
“Questo luogo non mi piace...” fece Pinto.
“Rimpiango che Sammone non sia qui con noi...” il pellegrino.
Arrivarono al portone d'ingresso, chiuso da una catena tenuta ferma da un catenaccio arrugginito.
“Cq, fiamma al plasma.” Ordinò Icarius.
Il droide si avvicinò al catenaccio e lo sciolse con una fiamma generata da un piccolo portello che si aprì sul suo dorso metallico.
La catena scivolò a terra e Icarius aprì il portone, facendoli entrare in quel luogo oscuro e misterioso.
E appena dentro tutti loro avvertirono un gelido soffio d'aria percorrere i loro corpi ed un senso di angoscia che calò sui loro cuori.
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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