Il Falco dei Mari e la ricerca del perduto Re dei Fiori
Sorrisi nel vederlo.
Un sorriso freddo e crudele.
Non dissi una parola, lasciandogli credere che fossi una preda indifesa.
Credici, credici...
Anche Damasgrada era nervosa, lo sentivo.
Come il mio maestro diceva spesso, avrei lasciato che fosse il ferro a parlare.
Così non me lo feci ripetere due volte, e attaccai Vengor, con rapidità ed efficacia, beandomi di quella sensazione inebriante che era parte integrante di me.
Colpo su colpo, nessun pensiero al mondo che non fosse inerente al ferro e alla carne.
Questa volta non sarebbe riuscito a fuggire.
Questa volta non mi sarei fermata davanti a niente.
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