Non risposi.
Avevo avuto come maestro un appassionato di gladiatura.
E il gladiatore non emette un suono, non insulta l'avversario, non si lamenta per il dolore o la fatica.
L'unico rumore che si sente è lo sfregolio del ferro se il colpo non è andato a buon fine, e la lacerazione della carne se invece è andato a segno.
Ma più parlava, più la determinazione cresceva in me.
Forse pensava di destabilizzarmi facendo il gradasso.
Ma non attaccava.
Io ero un guerriero, e vivevo per quello.
Non c'era cosa che mi riuscisse meglio.
Combattere per difendere il mio onore rendeva il tutto più completo, donando alla lotta uno scopo, una missione.
|