“Avrei dovuto sbarazzarmi prima di quel paravento...” disse Icarius bevendo, mentre Clio indossava dietro il paravento la camicia che aveva scelto.
E poi si mostrò.
E nel vederla lui restò in silenzio.
La camicia sembrava fatta apposta per lei, giocando tra le trasparenze della seta e le forme del suo corpo, che si potevano intravedere o comunque immaginare tanto era sottile quell'indumento.
Ed il nero metteva in risalto il chiarore della sua pelle.
Clio proveniva dal profondo Nord, eppure il suo corpo era morbido, caldo, rassicurante.
Era una bellezza, dietro la fierezza della spadaccina, la sicurezza della ribelle e quelle sue cicatrici, quasi pastorale, bucolica.
Come quelle delle antiche commedie dell'Arcadia, dove giovani ed ingenue pastorelle si confondevano con le sensuali e maliziose dee.
Ed Icarius restò a guardarla a lungo, intensamente, tanto che lei per un istante si sentì quasi nuda davanti a lui.
“Forse non dovrei guardarti così...” mormorò lui, giocando col bicchiere vuoto fra le dita.
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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