Davanti a quell'omicidio, a quell'atto di crudeltà e di vigliaccheria, Sammone fu sul punto di intervenire.
Ed anche Hansiner.
Ma Icarius riuscì a fermali in tempo, stringendo loro una mano sulla spalla.
Dension guardò Dacey senza mostrare alcuna espressione, ma con gli occhi che le dicevano di stare calma.
Ed era la scelta più saggia.
Anche Cq fu scosso, limitandosi a restare accanto a Gwen e al Taddeide.
Clio invece sentì per un momento Damasgrada vibrare sotto i suoi abiti.
“Direi di andare...” disse Guren “... la pioggia sta aumentando ed ormai è quasi sera. Prego, seguitemi.” E li condusse in casa.
Era una dimora grande e sfarzosa, sebbene arredata con cattivo gusto.
Ovunque vi era puzza di chiuso e di animali impagliati.
Infatti dalle pareti pendevano teste di bestie di ogni specie.
Uccelli imbalsamati poi facevano bella mostra sulle alte mensole, così come armi di ogni tipo abbellivano quegli ambienti.
“L'avrete notato...” mormorò compiaciuto Guren “... io adoro la caccia.” Chiamò un servo e ordinò di condurre i suoi ospiti al primo piano per alloggiarli.
Alla fine le camere furono così distribuite:
Hansiner, il pellegrino e Sammone in quella di sinistra; Dension e Dacey in quella di destra; Icarius, Clio, Gwen e Cq in quella centrale.
“La cena verrà servita a breve nel salone.” Per poi andare via il servo.
“Preferisco sapervi con noi, damigella...” Icarius a Gwen “... con la storia della sorella da proteggere non ho avuto difficoltà a farci sistemare tutti e tre qui. Con me e con Clio sarete al sicuro. Quanto a Dacey, è con suo marito e credo non corra rischi.”
“Quell'uomo è spregevole, signore.” Cigolò Cq.
“Già...” annuì il Taddeide “... spregevole e lussurioso direi... una bestia...” guardando fuori dalla finestra, dove gli uomini di Guren caricavano il corpo del ragazzino per riportarlo ai suoi genitori.
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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