Le cucine erano poste davanti al cortile e vi si accedeva attraverso una porta di legno che a causa dei cardini ossidati dal vapore restava sempre semiaperta.
Dall'interno giungevano rumori di piatti, di tegami e varie voci.
Dall'esterno Icarius, Clio, Gwen e Cq potevano sentire abbastanza chiaramente.
“Sei nuovo, dunque fa come ti dico.” Disse il cuoco.
“Io non so come si taglia il prosciutto...” l'aiutante.
“Senza togliere il grasso, idiota.” Sbottò il cuoco. “Altrimenti è troppo salato. E poi al padrone piace così.”
“Che tipo è il signor Guren?” Chiese l'aiutante.
“Uno di cui è meglio tu non chieda nulla.” Lo ammonì il cuoco.
“Perchè?
“Perchè non bisogna mai svegliare il can che dorme.”
“In che senso?” Incuriosito l'aiutante. “Ma è il borgomastro?”
“No, gli fece abbandonare la carica al suo arrivo.” Svelò il cuoco. “Ora comanda lui in città e nei dintorni. Per ordine del Gastaldo.”
“Quando accadde ciò?” Domandò l'aiutante.
“Un anno fa circa...” rispose il cuoco “... poco prima dell'inizio delle stragi di fanciulle...”
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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