L'aria era asciutta, fredda e tagliente.
Il vento soffiava e nel suo sibilo sembrava echeggiare un lamento lontano.
Forse il grido non udito delle tante vittime o anche l'urlo di paura della gente del posto.
La natura selvaggia di quelle lande sembrava osservare indifferente il dramma che aleggiava, che pendeva, su tutti loro.
Icarius, Gwen, Clio e Cq raggiunsero la bottega dell'antiquario.
Il Taddeide aveva con sé il curioso bastone acquistato proprio lì.
“Salute.” Disse Icarius.
“Oh, prego, signori.” Fece l'antiquario. “In cosa posso servirvi? Spero non abbiate lamentele per il bastone.”
“No, assolutamente.”Sorridendo Icarius. “In realtà neanche potrei, visto non lo ho usato. Però siamo qui per un motivo... o meglio, per avere un'informazione.”
“Di che genere?” Chiese l'antiquario. “Su un oggetto antico? Su un dipinto? Un mobile?”
“No, nulla di tutto ciò.” Scuotendo il capo Icarius. “In realtà su una persona.”
“Una persona?” Incuriosito l'antiquario.
“Si, il borgomastro.” Annuì Icarius. “Quello che comandava prima dell'arrivo di Guren.”
“Perchè vi interessa tanto?” Domandò l'antiquario.
“Mi piace conoscere la storia dei posti che visito” mentì il Taddeide “e credo lui sia la persona adatta a soddisfare le mie richieste.”
“Capisco.” Sorridendo l'antiquario. “Egli vive nella campagna, in una casetta isolata, verso la sponda Nord del Triterno. Seguite il sentiero verso Settentrione, senza allontanarvi dalla sponda del fiume e arriverete a casa sua. Ma fate attenzione. La campagna, si sa, non è sicura.” Guardò le due ragazze. “Specie per loro due.”
“Ci staremo attenti.” Con un cenno della mano Icarius. “Grazie e a presto.” Ed uscirono, seguiti dallo sguardo turbato dell'antiquario.
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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