Il bosco appariva silenzioso e primordiale, avvolto dalle ombre e dai suoi misteri.
Dopo il tramonto non era uno scenario tranquillizzante, anche per chi, come Marwel, ignorava il terrore dominante di quei luoghi.
Ella infatti viveva da sola nel bosco, lontana dalla cittadina e dalla gente del posto.
La paura di essere scoperta, di essere ritrovata e ricondotta a forza in Francia la spingeva a fuggire da tutto e da tutti e madonna Solitudine era divenuta la sua compagna.
Per questo amava uscire nel cuore della notte in cerca di erbe nel bosco.
E quella notte il bosco appariva cupo ed inquietante.
Non si udiva un solo animale selvatico, perchè quelle sono creature sensibili ed istintive e scappano quando avvertono il pericolo.
Perchè quella notte presentava una Luna sinistramente incantata.
Tutto in quelle lande appariva come segnato da una paura remota ed inesorabile.
Gli alberi sembravano innaturalmente grossi e contorti, mentre il resto della vegetazione era fitta ed aggrovigliata in modo anormale.
Pietre, sterpi e rovi che sorgevano dal terreno facevano pensare a teschi e serpenti spuntati dai resti di un qualche dimenticato cimitero pagano.
In verità la paura si annidava in ogni parte del bosco.
Ma ad un tratto la ragazza udì delle grida.
Urla strazianti, di orrore e dolore.
Poi più nulla.
E di nuovo quel cupo ed innaturale silenzio.
Ma poi uno sparo lontano.
Trascorsero altri lunghi istanti, fino a quando vide apparire qualcosa nell'oscurità squarciata a stento dalla Luna.
Apparve allora un uomo robusto che portava sulle spalle qualcuno.
Sembrava come morto.
E l'uomo robusto si accorse di Marwel.