Di nuovo il calore delle sue mani premeva in quelle della giovane, ed ella sentì il cuore raggiungerle la gola e mancare un battito. Le chiedeva di dirgli che si era pentita di averle rivelato il suo nome e le disse che lui non l'avrebbe più pronunciato se era quel che voleva. Ma lei non voleva.
Quel "fatelo guardandomi negli occhi" spezzò ogni resistenza che la fanciulla aveva costruito intorno al suo cuore e si ritrovò, in un attimo, a perdersi nel blu, ad annegare in quell'oceano profondo.
"No..." sussurrò, ma non ci fu tempo per altre parole, poichè uno strano suono riempì il silenzio dell'oscurità e Guisgard la liberò dalla trappola del suo sguardo per poterlo spostare sulla finestra.
Marwel tremava dalla testa ai piedi e si disse ch'era terribile provare quelle emozioni e non poterle nascondere, ma cercò di non dar peso a ciò che le stava accadendo, poichè, probabilmente, c'era qualcosa di più importante a cui pensare.
Si voltò dunque verso la finestra e strinse la mano di Guisgard, come se avesse paura che qualcuno lo stesse portando via.
"Cosa può essere stato?"
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L'amore non ha un senso, l'amore non ha nome, l'amore bagna gli occhi, l'amore scalda il cuore... L'amore batte i denti, l'amore non ha ragione. L'amore è così grande da sembrarti indefinito, da lasciarti senza fiato, il suo braccio ti allontanerà per sempre dal passato.
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