“Non temete...” disse Guisgard, mentre Marwel gli allacciava il mantello “... non è così facile mettermi fuorigioco.” Facendole l'occhiolino.
I due lasciarono il loro nascondiglio e si ritrovarono nella vasta boscaglia ormai sul punto di mutare le sue fattezze in ombre.
Infatti il crepuscolo era giunto.
Guisgard strinse a sé Marwel, per riparare entrambi col montello e si incamminarono su uno stretto sentiero fatto di ciottoli.
Prese poi la sua bussola elettromagnetica e cominciò ad orientarsi.
“La Nave” mormorò “è a Sud della cittadina, bloccata in una cavità rocciosa...” si guardò intorno “... ecco... verso quelle montagne...” indicando i monti che si stagliavano lungo l'orizzonte inquieto di quelle lande.
I due allora seguirono quella direzione, mentre tutto intorno a loro mutava con l'imbrunire ormai inoltrato.
Ad un tratto, dalla vegetazione, udirono dei versi.
Poi un ringhio.
A Guisgard si gelò il sangue.
“Affrettiamo il passo, Sophie...” alla ragazza.
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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