Il Gigante Bianco
Nella sala del trono del Palazzo Reale di Afritannia, il re Taddeo era in consiglio con i suoi duchi e funzionari.
“Maestà...” disse il Ciambellano “... ogni resistenza in questa condizioni è inutile. Nerdania possiede un esercito smisurato e praticamente invincibile.”
“Sciocchezze, nessuno è invincibile.” Sbottò il re.
“Sire...” a capo chino il Ciambellano “... tre regni da oggi non esistono più... i cartografi ogni giorno riscrivono mappe ed itinerari... la facilità con cui le armate di Nerdania avanzano e cancellano ogni forma di vita è pari solo alla malvagità che li anima...”
“Come possono essere così temibili?” Fissandolo il re.
“Alcuni superstiti di villaggi attaccati parlano di armate composte da milioni di fanti pesantemente armati...” rivelò il ciambellano “... di macchine da guerre potenti, mostruose e sconosciute, frutto di una tecnologia che anche i nostri più alti ingegneri ed architetti bellici ignorano...”
“Altezza...” avanzando uno dei duchi “... si racconta che Nerdania abbia trovato i resti di qualche sapere antico e dimenticato, frutto forse di civiltà perdute nei miti, come Lemuria, Atlantide o Mu... solo così si spiega l'impiego di simili mostruosi armamenti...”
“Nel caos di una guerra” mormorò il re “si rincorrono le voci più assurde.”
“Le voci saranno anche caotiche” intervenendo un altro duca “ma le città rase al suolo e la gente massacrata sono una realtà, mio signore.”
“Ma cosa vuole Nerdania?” Nervosamente il re. “Terre? Potere? Riconoscimenti?”
“Distruggerci, maestà...” mormorò il Ciambellano “... distruggere noi e la nostra Fede... a Nerdania non vivono uomini, ma atei ed eretici... esseri insomma che non temono neanche Dio...”
“Vi è solo un modo per salvare il regno, altezza...” un altro dei duchi presenti “... tra pochi giorni saranno mille anni esatti...”
“Ancora miti!” Gridò Taddeo. “Il regno agonizza sotto i colpi di un nemico infernale e voi non sapete fare altro che portarmi leggende!”
“Il Gigante Bianco non è una leggenda, sire...” il duca “... gli annali di ogni reame e città portano notizie circa le sue gesta in tempi antichissimi... il Gigante Bianco è la nostra sola possibilità...”
“Chi lo comanderà?” Un altro duca ancora. “I miti parlano di qualcuno in grado di comandarlo e dividere con esso la medesima sorte.”
“Toccherà ad uno degli eredi del nostro re...” uno dei funzionari.
“Uno dei miei due nipoti dunque...” fece il re.
“Il popolo vocifera che siano tre, altezza.” L'ultimo duca che aveva parlato. “Molti parlano infatti di un vostro terzo nipote sparito e nascosto tra i pastori per evitargli la guerra...”
“Silenzio!” Tuonò il re. “Non ho altri nipoti oltre quelli conosciuti a corte! E chi oserà negarlo sarà giustiziato!” Scosse il capo. “Ora mi ritirerò... visiterò l'oracolo per conoscere il nostro Fato...”
Il re uscì e tutti si inchinarono.
“Tutti ormai sanno dell'esistenza di un terzo nipote...” uno dei duchi al ciambellano “... Sua Maestà può negarlo, ma esiste... egli è il suo prediletto e per questo è stato nascosto... per salvarlo dalla furia di Nerdania...”