“Già...” disse Tesua a Clio.
“Quel fotografo” fece Brizz “ci chiederà di metterci in posa, magari davanti al nostro aereo o all'interno dell'abitacolo, facendoci assumere pose idiote da spedire poi ad Afralignone per far scrivere novelle e poesie dedicate a sdolcinate verginelle in odore di sospiri e sogni...” bevendo.
“Ehi, sai che sei un poeta?” Fissandolo Aburn. “Io non ci ho capito nulla, ma parli davvero bene.”
Tutti risero.
“Calma, ragazzi...” mormorò Tesua “... quel fotografo è qui con un incarico ufficiale... mancargli di rispetto può farvi finire in gattabuia.”
“Splendido!” Esclamò Watary.
Ad un tratto un sibilo.
Prima lontano, poi sempre più forte.
“Ehi...” Watary “... sembra che qualcuno stia precipitando... ed abbia scelto la nostra base per farlo...”
“Andiamo a vedere...” alzandosi Tesua.
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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