Il Meridian Express riprese la sua corsa, dopo l'inquietante episodio.
Ma nessuno dei passeggeri ne parlò.
Fatti simili erano all'ordine del giorno ormai.
I sovversivi, i nemici politici e i profughi erano continuamente braccati dalle polizia segreta di Canabias.
Uno speciale provvedimento infatti, escogitato per difendere il popolo di quello stato dalla minaccia dei nemici, perlopiù nobili o chierici in fuga, aveva concesso alla polizia la possibilità di uccidere i sospettati, proprio per tutelare la popolazione e solo successivamente processare i cadaveri (in pratica come avveniva in Russia e nelle dittature dell'Est fino a pochi anni fa ed in Cina ancora oggi).
“Il viaggio riprende normalmente, signori...” disse il controllore “... tutto è tornato normale.”
“Controllore...” uno dei passeggeri “... quante fermate effettua il treno prima di giungere a Città di Capomazada?”
“Una soltanto...” rispose il controllore “... ad Evangelia... ma durerà poco.”
“Evangelia?” Stupito un altro passeggero. “Ma lì c'è la guerra!”
“Non possiamo superare la frontiera di Afralignone” spiegò il controllore “senza fermarci per un controllo.”
“E chi ci garantisce la sicurezza?” Una passeggera.
“Dalla stazione ci daranno il permesso di transito solo in assenza di scontri, non temete.” Annuì il controllore.
E ciò fu udito anche da Gwen e da Dacey.