La voce di Marwel e poi quelle dei bambini fecero destare, per un attimo, quel misterioso militare.
Indossava un giubbotto da aviatore, pantaloni militari e stivali di cuoio neri.
Sul cappello che gli copriva per buona parte il viso compariva una stella sbiadita, di quelle che si possono vedere spesso in quegli ambienti frequentati dai militari regolari.
E alla domanda della ragazza, per un istante, il militare sollevò il cappello quel tanto per guardarla bene.
Fu uno sguardo rapido, ma attento, di chi è abituato a squadrare e giudicare in un attimo il mondo intorno a sè.
“Mica male...” disse, per poi sorridere e tornare a coprirsi buona parte del viso sotto il suo cappello “... già, niente male avere tanti figli in così giovane età...” cominciò a fischiettare “... chi sono? Sono il vento impetuoso che soffia e grida nelle notti desolate.” Divertito.
“Hai detto che volavi.” Fece Iris.
“Infatti...” mormorò il misterioso militare “... infatti il vento vola. Niente vola più in alto e più veloce del vento.”
“E' vero.” Sorridendo la piccola.
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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