Gwen prese a perdersi in quello scenario.
C'era qualcosa di indomito e selvaggio tra quelle rocce consumate dal vento ed arse dal Sole.
Qualcosa di primordiale, che batteva forte e fiero oltre il Tempo e lo spazio.
Poi il fischio del treno salutò quasi quel mondo, con le sue atmosfere epiche e romantiche.
“Tra breve raggiungeremo la stazione di Evangelia, signori.” Disse il controllore camminando nel vagone. “Ci fermeremo pochissimi minuti. I signori passeggeri intenzionati a scendere a questa fermata sono dunque pregati di prepararsi. Ripeto, il treno sosterrà pochi minuti, poi ripartirà per Città di Capomazda.”
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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