Altea lasciò la chiesetta di Padre Abramo e tornò al palazzo ducale.
Era ormai sera ed il ballo da poco cominciato.
La ragazza allora indossò il suo abito con l'aiuto di una dama di compagnia e poco dopo raggiunse il salone della festa.
Vi era sfarzo ed una finta consapevolezza che tutto andasse bene.
I nobili di Chevral sapevano bene che il pericolo di un'invasione di Canabias era tangibile, concreto.
Qualcuno addirittura la riteneva imminente.
Eppure si fingeva, ci si sforzava di crederla una follia, una paura ingiustificata.
Qualcuno addirittura cercava di scherzarci su, come alcune giovani e frivole contessine che proposero un assurdo gioco.
“Cosa succederebbe” disse una di quelle “se domani le truppe di Canabias ci invadessero?”
“Capirebbero come si batte un aristocratico!” Esclamò con orgoglio qualcuno. “Dopotutto perchè dobbiamo temere degli operai che ora imbracciano armi?”
E tutti risero.
Tutti tranne Mandus, che osservava quel gioco con sguardo inquieto.
__________________
AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
|