Tanto veloce era arrivato il buio e altrettanto velocemente se n'era andato, lasciando nella mente di Marwel solo delle immagini confuse e con poco senso logico. Sentiva il calore delle coperte sulla sua pelle e l'odore di cloroformio che s'insinuava nelle sue narici senza lasciarle respirare aria pulita.
Sentì la voce di Suor Ologna, ma capì solo che si trovava in ospedale e che qualcuno ce l'aveva portata; voleva vedere Benjamin, voleva sapere come stava e se aveva mangiato e dormito a sufficienza.
La testa sembrava arderle e le palpebre erano troppo pesanti per lasciarle aperte per più di una manciata di secondi e i pensieri sembravano sciogliersi nella lava, così come i suoi ricordi.
Cercò di rimembrare il profumo dei biscotti di Betty, l'odore della pioggia e del fango che si mescolavano nelle umide giornate di Evangelia, il suono dei passi dei suoi bambini, le loro risate, il fruscio dei suoi capelli che si muovevano nella brezza primaverile. E poi il colore degli occhi di quel militare.
Non seppe nemmeno lei perchè quel ricordo volesse riaffiorare, ma non poteva farci nulla. Quegli occhi sembravano indelebili, mentre altre immagini sfocavano con tanta facilità.
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L'amore non ha un senso, l'amore non ha nome, l'amore bagna gli occhi, l'amore scalda il cuore... L'amore batte i denti, l'amore non ha ragione. L'amore è così grande da sembrarti indefinito, da lasciarti senza fiato, il suo braccio ti allontanerà per sempre dal passato.
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