A quelle parole di Dacey, Guisgard soffocò un lieve sorriso e scosse il capo.
“Certo, come no...” disse sarcastico, per poi togliere il giubbotto dalle sue spalle ed avvolgendolo completamente attorno al corpo della ragazza “... tenetelo ben stretto, vi farà evitare di tremare.” Guardò il cielo. “Sembra non voglia smettere...” tirò allora fuori l'ocarina e cominciò a suonarla.
Così le note presero a volteggiare tra il tintinnio della pioggia sul porticato.
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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