“Evangelia” disse Rodian ad Altea “dista diverse miglia da qui. Per ora il nostro unico obiettivo è quello di arrivare ai confini di Cherval e possibilmente di oltrepassarli.” Strinse le mani intorno alla cloche.
L'aereo prese a sorvolare la zona, cercando di volare fra le basse nuvole che si addensavano sulla campagna.
Era da poco spuntata l'alba e le ombre della notte avevano ormai lasciato il posto alle fattezze del nuovo giorno.
“Dovete farcela...” mormorò Dorat.
“Siamo sui carri...” fece Ellison “... speriamo non ci vedano...”
Ma il biplano non era un modello dei più recenti ed i suoi motori erano rumorosi.
E questo attirò l'attenzione di uno di quei carri militari.
Erano cigolati corazzati che rappresentavano l'artiglieria pesante dell'esercito repubblicano di Canabias.
Il cannone del carro si alzò, puntò verso il biplano e cominciò a sparare.
“Ci hanno visti!” Gridò Dorat.
“Me ne sono accorto!” Rodian, mentre con abilità cercava di evitare le cannonate. “Tenetevi forte, perchè temo si ballerà parecchio ora!”
Anche gli altri carri naturalmente si accorsero del biplano e aprirono pure essi il fuoco.
Ora granate incandescenti sibilavano vicinissime all'aereo di quei fuggiaschi, con le cannonate che partendo illuminavano in modo sinistro l'inquietante stemma di Canabias sui carri.