"In effetti si, sono stata accolta nel migliore dei modi" risposi al fotografo. "E non preoccupatevi, non mi disturbate affatto."
Ascoltai ciò che era venuto a dirmi, lusingata dalle sue parole. Disse che voleva farmi degli scatti per un libro sulla Legione Straniera e l'idea mi piacque. Dopotutto, poteva essere un'ottima pubblicità per il mio futuro film. Se mai si farà, questo film, disse la solita vocina pessimista nella mia testa.
"Signor Heon, sarò lieta di posare per tutte le foto che vorrete. Fatemi sapere quando deciderete, sono sicura che verrà fuori un bellissimo servizio."
Posare vicino agli aerei e ai piloti... i piloti... Un ricordo si fece prepotentemente strada nei miei pensieri, riportandomi indietro di qualche anno, quando ero semplicemente Gaynor Victory, e nessuno al di fuori del mio paesino aveva mai sentito parlare di me.
Due brillanti occhi azzurri e un sorriso scanzonato, di quelli che ti rubano il cuore al primo sguardo. Un giovane ardito ed il suo aereo, con il quale voleva viaggiare per il mondo.
"Dove vorresti mai andare con quel trabiccolo? Lo vedo buono solo per la guerra... peccato però siamo in tempo di pace." E risi.
"La guerra non fa per me" mi rispose " Ho un animo troppo romantico per combattere. .. voglio solo volare, vedere quanto più posso, fondermi con le nuvole e l'azzurro del cielo ed essere libero... e tu, non ridere dei miei sogni, dopo te sono la cosa più preziosa che ho..."
Dopo me... Purtroppo non era stato così, i suoi sogni erano venuti prima di tutto il resto. Mi aveva lasciata un giorno giurandomi che sarebbe tornato da me, perché non si può volare sempre da soli, tutti gli uccelli fanno il nido.... E invece non lo avevo più rivisto. E la ferita bruciava ancora...
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"Amore non è amore se muta quando scopre un mutamento o tende a svanire quando l'altro s'allontana [...] Se questo è errore e mi sarà provato, io non ho mai scritto, e nessuno ha mai amato."
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