Le note dell'ocarina salirono piano, avvolgendo, come un lieve e soffuso tepore, le pareti della camera di Dacey.
Era una musica lenta, dolce, cullante e rassicurante, fatta di intrecci e giochi, immagini e sogni.
E la ragazza in quelle note riconobbe quasi i luoghi che Guisgard le aveva descritto poco prima, come quel cielo sterminato e le sue gonfie nuvole bianche, che naufragando tra il tramonto ed il crepuscolo disegnavano sull'orizzonte città e mondi lontani, fatti di esotico e romantico splendore.
E così la ragazza si addormentò, stavolta senza incubi, paure ed inquietudini.
E serenamente la vide riaprire gli occhi il nuovo giorno, quando il dorato brio del mattino la svegliò con freschi giochi di luce sul suo bel viso.
E dal cortile saliva alto l'odore del pane caldo, delle focacce e delle brioche.
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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