La battaglia fu aspra.
I Valchiria erano veloci e letali, assemblati per distruggere e non fu semplice tener testa al loro arsenale.
Ma la squadriglia di Clio era composta da piloti in gamba.
Due Valchiria alla fine furono abbattuti.
Ma ad un tratto apparve un altro caccia.
Un Valchiria con un emblema particolare: un teschio con una rosa in bocca.
“Lasciatelo a me.” Disse Geris via radio agli altri.
“Attento, è un caccia sconosciuto.” A lui Kostor.
Ma il giovane pilota aveva già ingaggiato battaglia col misterioso Valchiria.
“Accidenti, è in gamba...” tentando invano di colpirlo Geris.
Seguirono varie manovre, senza però che lui riuscisse ad inquadrare nel mirino il Valchiria sconosciuto.
Gli altri caccia nemici intanto tenevano impegnati Clio ed i suoi, impedendo loro di raggiungere Geris ed aiutarlo.
“Attento, è dietro di te!” Urlò Pintos all'improvviso.
“Maledizione...” sudando Geris.
“Vira o ti aggancerà col suo mirino!” Via radio Kostor.
Una scarica di mitraglia rapida perforò la fiancata dell'aereo di Geris, che subito prese a fumare e poi a precipitare.
Il ragazzo cercò di riprendere il controllo ma all'improvviso vide il vetro dell'abitacolo sporco di sangue.
E capì.
“Mi...” ansimando via radio “... mi ha... colpito...”
Il suo caccia scendeva ormai in picchiata.
Pochi secondi dopo si sfracellò, esplodendo, su parte della fabbrica.
“No!” Urlò Kostor. “No! Geris, no!”