Marwel vide Icarius e Palos che avanzavano nel cortile, parlottando fra loro.
“Dammi retta, amico mio...” disse Palos “... fattene una ragione... e poi tre anni passano presto.”
“Non ho intenzione di restare qui per tre anni.” Replicò il cadetto dagli occhi azzurri. “Voglio guadagnare il più possibile e pagare la penale il prima possibile. Voglio tornare a casa mia.”
“Cos'hai che ti attira tanto laggiù?” Sorridendo Palos. “La tua ragazza, vero?”
“Macchè...” scuotendo il capo Icarius “... ma il mio sogno è volare nei cieli della mia terra. Sovrastare le guglie romaniche ed i palazzi rinascimentali. Attraversare il corso del fiume che taglia in due la città e sorvolare le dolci colline in cui sono cresciuto. Hai mai visto le mie colline in Autunno? Tutte fatte di colori tenui, appena accennati, quasi assopiti, come le immagini di un libro di fiabe? I cipressi incantati su poggi screziati, accanto a casali addormentati, mentre un mare di girasoli segue il corso del Sole...”
“Dovevi fare il poeta, non il pilota.” Ridendo Palos.
“Si, sfotti sfotti...” mormorò Icarius.
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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