Discussione: Nei cieli di Evangelia
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Vecchio 12-11-2015, 00.10.29   #739
Guisgard
Cavaliere della Tavola Rotonda
 
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Guisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare bene
“Quanto siete ingenua...” disse Icarius a Gaynor “... questa è la Legione Straniera, non un corpo regolare dell'esercito e neanche uno dei vostri stupidi film.” Scuotendo il capo.
Poi la porta dell'ufficio del comandante si aprì ed uscì Clio.
I due cadetti si misero sugli attenti e salutarono il biondo tenente, che però non si trattene oltre.
Andò via, non prima però di essersi soffermata più di un istante sugli occhi di Icarius.
“Che strana donna...” mormorò il cadetto dagli occhi azzurri.
“Bella e misteriosa.” Fece Palos. “Ergo, porta più guai della grandine.”
Ma in quell'istante apparve Goz sulla porta e subito Marwel gli raccontò della sua presenza al forte.
Goz era un uomo dai modi spicci, dalla spacconata facile e dalla risata grossa.
Era uno abituato a stare in zone di guerra e dunque auto convintosi che una battaglia non fosse poi tanto diversa da una partita a poker.
E come i veri giocatori era sempre certo di avere in mano un punto più alto dei suoi avversari.
Non era allora difficile capire come tale individuo poco comprendesse i discorsi e le ansie appena raccontate da Marwel.
Ma Goz tra i suoi numerosi difetti aveva quello comune a molti militari Afralignonesi, ossia l'essere oltremodo sensibile alla bellezza femminile.
E trovandosi davanti i biondi boccoli e i verdi occhioni della giovane, non impiegò molto a prendere a cuore le preoccupazioni della ragazza.
“Che io sia impiccato domani stesso!” Esclamò fissando Marwel. “Si, che io sia impiccato, decapitato e dannato se posso trascurare l'avvenire di un marmocchio... cioè, volevo dire di un bambino.” Sorridendo alla ragazza e guardandola dalla testa ai piedi. “Devo dire che ignoravo come ad Evangelia qualcuno si occupasse degli orfani. Qualcuno come voi, ragazza mia.”
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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