Marwel lasciò l'orfanotrofio e si diresse verso il centro del borgo.
Era ormai quasi sera, ma molte botteghe erano ancora aperte.
Camminando però per strada vide ancora molte macerie ammassate lungo i margini delle vie, molte case con i tetti sfondati e diversi muri con crepe e segni dei proiettili.
L'attacco dei giorni scorsi infatti aveva fatto molti danni.
“Io sono il pilota dell'aereo d'argento...” disse una voce all'improvviso.
“Vuoi farlo sempre tu!” Un'altra voce. “Non è giusto!”
Erano dei bambini che giocavano.
“Si, perchè è il miglior pilota del mondo.” Il primo che aveva parlato. “Migliore di tutti quelli che sono alla base legionaria.” Sorrise agli altri. “Io lo so. Perchè l'ho visto volare e attaccare gli aerei cattivi. E un giorno anche io diventerò un pilota come lui. In gamba come lui.”
“Ma se non sai neanche chi sia...” ridendo un altro di quei bambini.
“Tornerà...” mormorò il primo bimbo che aveva parlato “... quando ci attaccheranno di nuovo lui tornerà a difenderci... tornerà a bordo del suo aereo d'argento...”