Discussione: Nei cieli di Evangelia
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Vecchio 16-11-2015, 16.54.03   #978
Guisgard
Cavaliere della Tavola Rotonda
 
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Capitolo V: Il progetto Novalis



“Eccetto lo strumento per volare, che non vidi, né conobbi chi lo avesse visto, ma conosco un sapiente che lo ha pensato.”

(Umberto Eco, Il nome della rosa)



La sala lampeggiava di infiniti lucine intermittenti che animavano il costante lavoro di calcolatori, radar e strumentazioni varie che tenevano sotto controllo diverse aree continentali.
Uomini e donne stavano al lavoro, monitorando ogni minima funzione di quei complessi macchinari elettronici.
Ampi monitor trasmettevano immagini che arrivavano da ogni piazza del paese, fabbriche e strutture governative.
E su tutto ciò, su questo costante lavoro di uomini e macchine, dominava la grande immagine della scure e del martello, simbolo dei nuovi ideali di libertà ed uguaglianza che stavano scuotendo il mondo.
“La missione della vecchia fabbrica” disse la donna in uniforme “non è andata a buon fine, maggiore.”
“Non è andata a buon fine...” ripetè il militare di spalle, attento a seguire i monitor “... usate le opportune parole, sergente Viktoria... dite dunque che è fallita.”
“Si, signore.” Annuì la bella ragazza dai lunghi capelli scuri.
“Perdite?” Chiese il militare.
“Due caccia, signore.” Rispose Viktoria. “Era uno stormo di aerei legionari. Sono riuscita ad abbatterne uno soltanto.”
“Erano dunque i loro comuni caccia da battaglia?” Il militare sempre di spalle.
“Si, maggiore.” Annuì la ragazza.
“Non vi era allora la Freccia d'Argento...” mormorò lui.
“Signore?” Fissandolo lei.
“Il misterioso aereo senza emblemi che da solo ha abbattuto due Valchiria.” Fece il militare. “E' ovvio che si tratti della misteriosa e nuova arma che gli Afralignonesi stanno ultimando... ma un aereo, per sofisticato che sia, è sempre una macchina... mi piacerebbe conoscere chi fosse il pilota...”
“Volete indaghi personalmente, maggiore?” Domandò Victoria.
“Si, ma in collaborazione con le mie spie...” annuì il militare “... ho infatti incaricato due miei fedelissimi di svelare i segreti dei legionari... uno si trova nel borgo di Evangelia... un altro sta per giungervi.” Si voltò finalmente, mostrando il suo aspetto.
Indossava l'uniforme degli ufficiali di Canabias, con la sola differenza di essere nera invece che rossa.
Ed il suo volto era celato da una maschera su cui era impressa l'immagine stilizzata di un gufo.
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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