Fermer guardò Gwen e arrestò il passo.
Con una mano prese il braccio di lei, facendo fermare anche la ragazza ed obbligandola quasi a fissare i suoi occhi.
La penombra dominava ovunque nel forte, squarciata solo dal movimento regolare delle luci che giravano tra le torri e le mura.
Quasi a rappresentare i fugaci istanti di quella sera.
“Avete ragione...” disse “... sono stato sciocco ed indelicato... non dovevo dirvi quelle cose, né prendermi il diritto di sfiorarvi... perdonatemi se ciò vi ha infastidito, Gwen...”
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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